Postura le strutture ed i meccanismi anti-gravitari rispondono alla tensegrità
I muscoli rappresentano il sistema posturale fine di ricentratura e riequilibrio anteriore.
Il sistema osteo-articolare fibro-connettivale rappresenta l’asse portante antigravitario, che si oppone alle forze compressive della gravità.
Da questo appare chiaro, che la Postura di un individuo deve essere affidata necessariamente al sistema fasciale connettivale per sostenere il peso del corpo.
Questo deve avvenire per tutta la vita.
Tutto senza avvertire la fatica di stare in piedi.
Questo obiettivo viene raggiunto, distribuendo le forze in modo equilibrato.
Ma soprattutto trasformando le forze compressive su di un punto in forze tensive distribuite su tutto il corpo e le superfici di appoggio o di ancoraggio.
Il peso del corpo dovrà essere equamente distribuito su tutta la superficie plantare di entrambi i piedi di appoggio.
Piede
Contemporaneamente, da piedi partirà un messaggio che porrà in tensione tutto il corpo attraverso l’attivazione del sistema mio-fasciale per raggiungere un equilibrio ideale in cui la distribuzione delle forze avvenga in modo equo senza crea aree di compressione o di iperestensione.
Questo spesso accade come spiegato da Busquet tra le strutture toraco-addominali, e la causa va sempre ricercata nelle errate informazioni che arrivano dallo squilibrio posturale del capo.
Postura compressione ed iperestensione
Ciò avrà come conseguenza una non corretta ridistribuzione delle forze di gravità sul punto di appoggio (piede), creando un’area di maggior carico compressivo ed una controparte in torsione.
La torsione avviene sempre intorno ad punto di appoggio, in quanto ogni sistema muscolare ha sempre bisogno di un punto di appoggio o di ancoraggio (origine) per poter funzionare come delle leve favorevoli o sfavorevoli.
L’appoggio o fulcro è essenziale per tutto il sistema muscolare per funzionare.
Però, grazie al sistema fasciale tutti i punti di appoggio distribuiscono i carichi a tutti i muscoli posturali e alle fasce, così che il carico sui piedi sia ridistribuito da compressivo in tensivo.
Ridistribuendo le forze di gravità, mediante una tensione fasciale, si crea un continuum osseo, coinvolgente tutte le ossa del corpo.
Questo sistema osteo-articolare si affida alle strutture collageniche, che trasformano un carico compressivo in un carico tensivo.
Questo è un principio fondamentale della ridistribuzione delle forze che da un punto vengono ridistribuite su di una superficie.
Può ampia sarà la superficie su cui noi distribuiamo il carico compressivo minore sarà la pressione sui singoli punti.
L’osso è progettato in modo differente a seconda che si tratti di ossa lunghe, corte o piatte.
Va considerata anche la differenza fra osso compatto (corticale) e osso midollare (trabecolato).
Osso
Capiamo bene che il risultato finale sarà di adeguare ogni carico sia esso generato dalla gravità, dalla deambulazione o dalla masticazione alle strutture sottostanti.
Così il posturologo, quanto l’implantologo debbono conoscere le strutture ossee con le quali si interfaccia quotidianamente valutando volta per volta e caso per caso la distribuzione dei carichi compressivi.
Questo è ben descritto dal principio della tensegrità.
Conoscere un sistema tensegrale permette la sopravvivenza delle strutture ossee.
Il corpo umano è un perfetto sistema tensegrale, in quanto trasforma ogni carico compressivo in uno tensivo, preservando le strutture deboli come ad esempio, le articolazioni, ATM oppure anca.
Affrontare lo studio della postura quanto l’inserimento di impianti endo-ossei, senza conoscere i principi della tensegrità, che animano le strutture osteo-mio-articolari, rappresenta un grave rischio professionale.
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