Attivatore Plurifunzionale APF Ortodonzia
L’Attivatore PluriFunzionale o A.P.F. è un apparecchio di Ortotonzia Funzionale, nato da quello ideato negli anni ’50 da Soulet- Besombes.
Gli A.P.F. hanno una forma a doppia grondaia, una superiore, più profonda, in cui entrano i denti mascellari, ed una inferiore, per i denti mandibolari.
Queste grondaie non hanno guide per il posizionamento dentale, ma sono “vuote” per permettere agli elementi dentali di posizionarsi “liberamente”.
Questo permette di raggiungere la loro posizione finale, in modo naturale e fisiologico.
Inoltre, hanno uno scudo vestibolare, che ricopre gli elementi inferiori e superiori, permettendo il sigillo orale. Questo impedisce la respirazione orale.
Lo scudo linguale non permette alla lingua di insinuarsi tra le arcate, durante la deglutizione, ma la veicola verso il palato.
Gli A.P.F. della Sodis sono di 4 tipi:
– ESPANSORE, permette di aumentare lo spazio delle arcate;
– RETROPULSORE, per la cura delle terze classi (anteromorfosi);
– PROPULSORE, per la cura delle seconde classi (retromorfosi);
– CONFORMATORE, per conformare le arcate, correggendo leggere anomalie di posizione dei denti.
Di questi, il Retropulsore e il Propulsore sono disponibili solo nella forma arrotondata.
Invece, il Conformatore e l ‘Espansore sono disponibili anche nella forma squadrata, indispensabile per raggiungere o mantenere la squadratura della mandibola.
La squadratura mandibolare che aumenta il volume intra-orale del 20-30%, risponde ai criteri di Planas.
Materiali
Il caucciò è stato abbandonato in favore dell’elastomero e dello staminalene.
La scelta del tipo di apparecchio è determinata dalla malocclusione dentale.
La scelta della dimensione dell’A.P.F. si ottiene, misurando con un calibro la distanza tra 1.4 e 2.4.
I diversi A.P.F. devono essere indossati per alcune ore di giorno e tutta la notte.
Di solito, si associano degli esercizi.
Esercizi con A.P.F.
Inizialmente, si porta alcuni minuti per poi aumentare, in modo progressivo, durante la giornata, tutte le volte che si potrà, fino ad abituarsi ad indossarlo per almeno un’ora, meglio due.
Dopo il periodo di adattamento, con l’apparecchio in bocca, si dovrà effettuare l’esercizio che accompagna l’uso dell’A.P.F.
Il paziente dovrà allungarsi sul pavimento, con le gambe sollevate e ripiegate a 90°.
Si cercherà di rilassarci, mantenendo la nuca dritta, poggiata o meno su un cuscino, le braccia aperte, più o meno distese, le mani aperte, gli occhi chiusi.
A questo punto con la lingua al palato e l’A.P.F. in bocca, si dovranno esercitare pressioni che vanno ad agire come delle molle, per generare una vera stimolazione funzionale.
Tale esercizio deve essere ripetuto per 3 volte al giorno, la mattina, il pomeriggio e la sera per 20 minuti.
L’apparecchio deve esser portato durante il giorno per praticare questi esercizi, e durante la notte, per dormire.
Gli esercizi quotidiani, per ottenere un’efficacia ottimale del trattamento, devono esser svolti secondo un protocollo prescritto.
Il seguente protocollo deve spesso essere adattato al paziente, a seconda della sua età, salute fisica, capacità personali, ecc.
Si tratta di esercizi di rieducazione funzionale, per cui potrebbero sembrare difficili da eseguire nei primi giorni. Continuando, i miglioramenti possono essere molto rapidi.
Un dispositivo valido a qualunque età
E’ importante affermare subito che non esistano limiti d’età per l’efficacia di questo trattamento funzionale.
Per i bambini, si ottiene il massimo vantaggio, cominciando il trattamento il più presto possibile, fin dai 3 anni d’età.
La manutenzione dell’A.P.F. è semplice, in quanto è sufficiente lasciarlo all’aria,
dopo averlo lavato con spazzolino e dentifricio e sciaquato sotto l’acqua.
Materiale e forma degli A.P.F. permettono di modificare, insieme agli esercizi e ad altri presidi terapeutici associati alla metodica, le funzioni neurovegetative.
Soprattutto, la funzione masticatoria, la ventilazione nasale ottimale e deglutizione funzionale (tipica dell’adulto), facendo abbandonare al paziente la deglutizione infantile (atipica o disfunzionale).
Azione degli APF
Favoriscono lo sviluppo delle basi ossee, delle pareti alveolari e del sistema muscolare della faccia e della bocca.
Gli A.P.F. hanno differente forma e grandezza, al fine di poter adattare tali dispositivi ai singoli pazienti.
Gli APF favoriscono che avvenga lo sblocco occlusale:
Lo “sblocco” occlusale
E’ lo sblocco occlusale che potrà allora ridare libertà al sistema (cibernetico occlusale ed alla dinamica cranio-facciale) e modificarlo per mezzo di una nuova informazione dentale e cranialE’ da Ortoposturodonzia di M. Clauzade e J.P. Marty
Per raggiungere questo obiettivo prioritario, in cui muscoli, ossa ed articolazioni si incontreranno in equilibrio con l’occlusione centrica, in massima intercuspidazione, senza precontatti, né deviazioni, ecc. sarà talvolta necessario l’intervento dell’Odontoiatra per conformare le arcate dentali in una nuova dimensione verticale (rialzi occlusali) ed una nuova occlusione funzionale.
Questa condizione di equilibrio permette di ripristinare la corretta funzione deglutitoria, garantendo lo spazio necessario alla lingua.
Riequilibrio delle funzioni perturbate
Tale Relazione avverrà con il riequilibrio globale della bocca e del suo spazio, necessari per lo svolgimento corretto delle funzioni neurovegetative: deglutizione, respirazione, masticazione e fonazione.
Raggiungere l’equilibrio significa ripristinare le funzioni neurovegetative perturbate e riabilitare la bocca nei tre piani dello spazio.
Nei piccoli pazienti, quanto negli adulti, questo si manifesterà, a livello posturale, in un perfetto riequilibrio delle lunghezze degli arti e delle funzionalità muscolari con riorganizzazione delle catene muscolari centrali (flessione-estensione) e latero-masticatorie (o crociate), in armonia con la catena viscerale.