DIAGNOSI PRECOCE DI SCOLIOSI Valutazione clinica
Nei lontani anni 90, quando ero un consulente esterno per la Gnatologia presso l’I.C.O.T. di Latina , scrivevo quanto segue:
Non sono a tutt’oggi disponibili criteri diagnostici clinici in grado di permettere di diagnosticare precocemente la scoliosi.
La scoliosi è una deformità statica del rachide, ed è ancora talvolta il reperto occasionale di un’indagine strumentale radiografica.
A nostro avviso, si può invece sapientemente diagnosticare in fase precoce.
Test Clinici per una diagnosi precoce di Scoliosi
Ciò è possibile, fin dai primissimi anni di vita, mediante dei criteri diagnostici clinici basati su metodi osteopatici.
Questi possono essere poi successivamente confermati da altri test quali ortopedici (bending test, triangoli della taglia), posturali (slivellamento piani scapolare-pelvico), cranio-mandibolari (piani contrapposti), nonché kinesiologici (asimmetrie muscolari=appoggi plantare ed occlusale).
Criteri osteopatici
I criteri osteopatici utilizzati per la valutazione del cranio differenziano le diverse mobilità adattative fisiologiche nelle seguenti tipologie: flessione-estensione, torsione, e SBR o latero-roto-torsione, e tutte le lesioni traumatiche quali gli strain, ultimo fra questi la compressione.
L’indagine clinica primaria valuta, fin dai primissimi anni di vita, mediante un’attenta osservazione del cranio, la presenza o meno di scoliosi o di atteggiamento scoliotico.
Questa indagine può essere di aiuto nelle valutazioni successive ai nostri interventi terapeutici correttivi. In questa prima fase, saranno soprattutto correzioni osteopatiche ed eventuali trattamenti ortodontici-ortopedici.
Questi interventi devono interagire, anche, con il controllo epigenetico della matrice capsulare e/o ossea.
A queste problematiche craniche e occlusali si associano anche quelle legate all’oculomotricità.
Il quadro craniale si riflette a livello vertebrale.
Infatti, se il cranio è in scoliosi anche la colonna lo sarà e precisamente non si tratterà di patologia, ma di deformità statica.
Sopratttutto, in quanto cranio e colonna vertebrale sono in sincronia, tanto che ad una mobilità adattativa fisiologica del cranio corrisponderà una mobilità adattativa fisiologica del rachide.
Scoliosi del cranio=scoliosi del rachide.
Quindi ancora una volta l’anatomia è l’espressione plastica della funzione, una funzione alterata darà una anatomia alterata.
Cosa emerge da tutto ciò
Noi solitamente cerchiamo una problematica vertebrale senza considerare le strette correlazioni con il cranio.
Oggi, per indagare la colonna vertebrale è necessario ricorrere all’indagine strumentale radiografica o ai test ortopedici (bending test) in stadi avanzati, con il cranio possiamo fare una diretta valutazione clinica con una semplice ed attenta osservazione, a qualunque età del paziente.
Il cranio ci dirà cosa è successo, cosa stia succedendo e cosa succederà in quel corpo.
Quindi ecco l’importanza di un criterio clinico, rapido, immediato che permetta a chiunque abbia conoscenze di base di osteopatia di formulare tale tipo di diagnosi e di criterio prognostico.
Già all’età di sei anni, con la pousse di crescita e la comparsa dei primi molari permanenti, si configurerà il quadro cranico dimensionale.
La sua valutazione ci permetterà una facile diagnosi di scoliosi cranica.
Anche il semplice test clinico cranio-mandibolare, effettuato digitando i meati esterni e gli angoli mandibolari, confermerà la nostra diagnosi clinica osteopatica, posturale, gnatologica, ancora una volta di più.
A questo punto, potremo inviare un paziente verso un presidio radiologico ove con le dovute precauzioni potrà eseguire una radiografia del rachide in due proiezioni sotto carico per avere la conferma strumentale alla nostra valutazione clinica.
Scoliosi cranica predittiva di quella vertebrale. Clinicamente valutabile
Abbiamo sempre cercato la scoliosi in un problema vertebrale da oggi dobbiamo iniziare a cercarla in un problema cranico.
Quale terapia?
Purtroppo, i trattamenti ortodontici non possono risolvere le problematiche funzionali del cavo orale che sono alla base del quadro clinico cranio-mandibolare.
Solo un trattamento anatomo-funzionale potrà intercettare contemporaneamente le funzioni e l’anatomia.
Ciò permetterà di realizzare il connubio fra Forma e Funzione, portando a miglioramenti posturali dei piccoli pazienti.
Si avranno effetti auxologici (potenziale di crescita aumentato), effetti posturali (livellamento dei piani, distribuzione dei carichi attivazione delle catene tonico-posturali, verticale di Barré, ecc), effetti gnatologici (occlusione organica con contatti bilaterali e guide laterali e protrusive, in costante equilibrio muscolare), ecc.
Terapia anatomo-funzionale
Noi utilizziamo una terapia anatomo-funzionale, che a differenza dei trattamenti ortodontici biomeccanici, ripristinano le funzioni e l’anatomia senza il grave rischio delle recidive.
Qualunque intervento terapeutico ortodontico biomeccanico (ortodonzia fissa) è destinato nel tempo a recidivare.
Questo ci insegna che la correzione della malocclusione dentale sia stata solo un corretto allineamento dentale senza una correzione muscolare e gnatologica.
Insomma, significa che non si è corretta la causa prima quella osteopatico-funzionale.
In una parola, si è agito a valle e non a monte della problematica malocclusiva.
Ciò impone inesorabilmente, che l’ortodontista dovrà programmare per il suo paziente una contenzione a vita.
Per evitare ciò non si può mai prescindere dalla funzione, concentrando l’attenzione solo sull’aspetto anatomico.
Ancora: l’occlusione dentale insieme alla lingua svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento del corretto assetto posturale di un piccolo paziente quanto dell’adulto.
Uomo di Leonardo
Ci piace descrive l’uomo di Leonardo come un essere vincolato all’appoggio plantare (gravità) e orientato spazialmente rispetto al piano dell’orizzonte (sguardo). Tra questi due confini esiste un crocevia che ha nell’ occlusione dentale e nella lingua il suo incrocio, funzionale (leve=mio-fasciale) e biomeccanico (fulcro)
(angelo bernardis)