Vitamina D3 Bernardis 2.000 UI
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Vitamina D3 Bernardis 2000 UIProdotto in vendita10,00€
Importanza della Vitamina D3 per ossa ed immunità
La vitamina D3 è una vitamina liposolubile, per cui se assunta, in dosi eccessive, può produrre effetti indesiderati di accumulo, soprattutto, a livello epatico.
Essa svolge un ruolo fondamentale per il corretto sviluppo e mantenimento dello scheletro, e soprattutto, fondamentale per un sistema immunitario efficiente.
Noi consigliamo un’ assunzione giornaliera di 2.000 UI, evitando effetti indesiderati e apportando il massimo dosaggio ammesso per un integratore a base di Vitamina D3, ossia 50 microgrammi/die.
Ricordiamo che, 1 UI è l’equivalente biologico di 0,025 microgrammi di colecalciferolo (D3) /ergocalciferolo (D2).
Noi forniamo il massimo dosaggio concesso, dalle normative, di Vitamina D3 è di 50 microgrammi/die.
Funzioni della Vitamina D3
La Vitamina D3 interviene in numerosi importanti processi del corpo, tra i quali il più conosciuto è il metabolismo del calcio e del fosfato.
La vitamina D3 è fondamentale per il raggiungimento e il mantenimento di un’adeguata volume e densità ossea.
Per questo, serve per prevenire il rachitismo nei bambini e dell’osteoporosi negli adulti-anziani, riducendo il rischio di fratture e dolori ossei.
Per questo, è chiamata vitamina “anti-rachitismo”
Inoltre, la ricerca ha dimostrato, che la mancanza di Vitamina D3 riduce la sintesi del testosterone.
Per cui, diventa importante, integrare con vitamina D3 per innalzare il testosterone.
Considerate le significative carenze in tutto il mondo di vitamina D3, una sua integrazione è quindi uno dei primi passi per aumentare il testosterone, anche, perché, gli effetti positivi di tale integrazione sono tantissimi.
Deficit di vitamina D3
Oggi, sappiamo che un deficit di vitamina D3 espone ad un maggior rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche, come il diabete.
Anche per i tumori svolge un ruolo protettivo, soprattutto, per il cancro al colon, al seno nelle donne e alla prostata negli uomini.
Si è dimostrata utile nei disturbi dell’umore, soprattutto, nella depressione e nel declino cognitivo, in età avanzata.
Molto importante è il suo ruolo per un corretto apporto di vitamine e minerali, necessario per sostenere la risposta immunitaria.
Risposta Immunitaria
Questa viene distinta in una innata, aspecifica, infiammatoria, legata soprattutto alla diretta risposta monocitica-macrofagica, presente fin dalla nascita e costituita da vere e proprie “barriere”, come la pelle, le mucose, le secrezioni protettive come l’acido gastrico e il muco bronchiale, e cellule immunitarie di vario tipo come monociti, macrofagi, neutrofili e altri globuli bianchi.
A questa risposta aspecifica, si affianca una risposta specifica, “adattativa” o “acquisita”, che richiede del tempo per attivarsi da una a più settimane, e coinvolge i linfociti B, producenti anticorpi, e i linfociti T, responsabili della risposta cellulo-mediata.
In questa risposta immune la vitamina D3 svolge un ruolo importantissimo.
La vitamina D3 modula l’attività del sistema immunitario
Essa modula l’attività del sistema immunitario:
– promuovendola, per contrastare le infezioni
– attenuandola, se è eccessiva e determina malattie infiammatorie croniche o autoimmuni.
La vitamina D3 svolge questa attività immunoregolatoria mediante recettori, che legano il suo metabolita , il calcitriolo o 1,25-diidrossicolecalciferolo 1,25-(OH)2D3, su numerose cellule del sistema immunitario, come monociti, macrofagi e cellule del timo.
La vitamina D3 induce la formazione di composti antimicrobici
La D3 stimola la produzione di potenti composti antimicrobici, non solo da parte di alcune cellule del sistema immunitario, ma, anche, dalle cellule dell’epitelio di rivestimento delle vie respiratorie, assumendo un ruolo di prevenzione delle infezioni di ORL e polmonari.
Per questo, i bambini con carenza di vitamina D sono più predisposti alle infezioni respiratorie. Infatti, l’esposizione ai raggi UV B e l’assunzione di olio di fegato di merluzzo, ottime fonti di vitamina D3, riducono l’incidenza di raffreddore e influenza e favoriscono la guarigione dalla tubercolosi batterica.
Produzione o assunzione di vitamina D3
La principale fonte naturale di vitamina D3 è la biosintesi cutanea per esposizione alla luce solare (raggi UV B), non sempre possibile.
L’alimentazione rappresenta, in misura minore, una fonte di vitamina D3, ma pochi sono gli alimenti che la contengono in quantità apprezzabile.
Si tratta essenzialmente di cibi di origine animale, tendenzialmente ricchi di grassi, come i pesci grassi e l’olio di fegato di merluzzo, il fegato di manzo o maiale, le uova e il formaggio.
Il latte contiene poca vitamina D, a meno che non venga arricchito. La perde se viene trattato ad alta temperatura (UHT) per prolungarne la conservazione oppure bollito prima di essere bevuto.
La vitamina D3 è termolabile e viene distrutta dal calore.
Carenza di vitamina D3
Purtroppo, si osservano ancora oggi stati carenziali di vitamina D.
La carenza espone a molte disfunzioni e malattie, evitabili con una giusta esposizione al sole, o un’alimentazione ricca di cibi, contenenti quantità significative di vitamina D3 e, soprattutto, con l’assunzione di integratori mirati, soprattutto in età pediatrica e negli anziani .
Per sapere se la quantità di vitamina D3 di cui si dispone è adeguata, si deve misurare il livello nel sangue di uno dei suoi metaboliti: il 25(OH)D.
E’ sufficiente una concentrazione superiore ai 30 nanogrammi per millilitro; insufficiente tra 20 e 30 nmg e carenza sotto i 20nmg.
Fenomeni carenziali si riscontrano più facilmente:
– negli anziani, soprattutto, residenti in strutture di lunga degenza;
– nelle persone con cute scura, perchè producono meno vitamina D se esposte al sole;
– le persone che escono poco;
– le persone con malattie gastrointestinali o metaboliche, che interferiscono con l’assorbimento o il metabolismo della vitamina D;
– i bambini e gli adulti obesi o in forte sovrappeso, perchè la vitamina D viene “sequestrata” dal grasso corporeo;
– le persone in terapia con farmaci, che ostacolano l’assorbimento intestinale o il metabolismo della vitamina D3.
Bassi livelli di vitamina D3 sono più frequenti e probabili nei mesi autunnali e invernali, ossia quando i microrganismi responsabili delle malattie da raffreddamento sono più diffusi e aggressivi. In questi periodi è fondamentale assumere cibi o integratori, ricchi in vitamina D.
Livelli ormonali di vitamina D3
I livelli ottimali di vitamina D aiutano a rispondere meglio all’attacco dei virus, che colpiscono le vie respiratorie. Infatti, la vitamina D3 modula il sistema immune e riduce il rischio di infezioni respiratorie, di origine virale.
Studi dimostrano che aumenta il rischio di contrarre il raffreddore è più alto del 40%, in chi è carente di vitamina D3, rispetto a chi ne assimila a sufficienza.
Molte cellule dell’organismo responsabili della difesa dalle infezioni possiedono un recettore specifico per la vitamina D.
Integrazione di Vitamina D3
Integratori a base di vitamina D3 migliorano ossa e pressione arteriosa, ed anche la capacità di rendimento e funzioni muscolari.
E’ importante correggere gli stati di carenza vitaminica, soprattutto in inverno.
A queste si aggiungono le categorie di persone che escono di casa raramente, le donne in gravidanza e chi soffre di malattie renali ed epatiche croniche.
La vitamina D3 è un importante alleato del sistema immunitario.
La vitamina D ha un ruolo immunomodulatore.
La carenza di vitamina D espone ad infezioni respiratorie ed enteriche.
La vitamina D incrementa i peptidi antimicrobici (catelicidina e beta-defensine) dotati di attività antivirale e immunomodulatoria.
Dosaggio di vitamina D3
I valori accettabili di vitamina D3 nella popolazione devono essere superiori a 20 ng/ml, e almeno 30 ng/ml negli anziani.
La Vitamina D3 può essere sintetizzata dalla cute grazie all’esposizione ai raggi solari, per almeno mezz’ora al giorno, e per circa il 20% attraverso l’alimentazione.
La dose raccomandata di integrazione è di almeno 1500 – 2000 UI al giorno, in forma di Vitamina D3, la più assimilabile e funzionale per l’organismo umano.
Per i giovani adulti e i bambini dai 2 anni di età, si ritiene sufficiente una dose giornaliera di 600 unità internazionali (UI) di vitamina D.
Spesso sono interessate da tale carenza anche le persone con obesità grave, in quanto immagazzinano la vitamina D per lo più nel tessuto adiposo.
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