La Dieta chetogenica Proteica con ChetoProteina Bernardis
Digiuno proteico
Si è sempre cercato un programma dietetico, che consentisse di dimagrire e nello stesso tempo minimizzasse la perdita di massa magra.
Il primo ad arrivare a quest’obiettivo fu un medico americano, il prof. George Blackburn di Harvard.
Questi, somministrando ai propri pazienti a digiuno una certa quota di proteine ad alto Valore Biologico (V.B.), ricche in aminoacidi essenziali (soprattutto, ramificati), ha inventato il digiuno con integrazione proteica.
Il digiuno con integrazione proteica è simile al digiuno assoluto, ma si tratta di due percorsi differenti.
Digiuno assoluto
Nel digiuno assoluto, soprattutto se oltre il mese, vi è il grande problema della riduzione della massa magra e quindi della quota proteica dell’organismo con tutti i risvolti pericolosi, che questo comporta.
Bisogna dire, tuttavia, che quando il paziente beve ed introduce minerali, anche il digiuno assoluto potrebbe essere prolungato.
Va ricordato, infatti, che 10 Kg di grasso forniscono 70.000 calorie. Però, nel digiuno assoluto la perdita di massa magra porta a stanchezza, e a dimagrimento nelle parti più visibili, dove la massa magra viene colpita prima di altre zone.
Inoltre, nella donna, il seno diventa cadente, compaiono smagliature, rughe e così via, proprio a causa del catabolismo proteico.
Nel digiuno assoluto, come nel digiuno con integrazione proteica, non introducendo carboidrati e, quindi, glucosio con l’alimentazione, l’organismo attiva vie metaboliche alternative, quali la gluconeogenesi, per alimentare inizialmente, il cervello, che necessita di 100-150 gr. di glucosio al giorno.
La produzione di glucosio, grazie al glucagone, antagonista dell’insulina, porta all’esaurimento della scorta strategica dei 100 grammi di glicogeno epatico, per mantenere la glicemia costante ed alimentare il cervello.
I muscoli usufruiranno inizialmente del proprio glicogeno muscolare, circa 300 grammi.
La glicogenolisi può fornire solo 1.600 calorie.
Per cui, passate alcune ore (12-24) dall’inizio del digiuno assoluto ed esaurita la glicogenolisi, l’organismo si ritrova nuovamente a corto di glucosio.
Così, per soddisfare le esigenze del cervello, all’organismo non resta che trasformare le proteine dei MUSCOLI in glucosio.
Le proteine sono contenute per la gran parte nel tessuto muscolare che costituisce anche la gran parte della massa magra.
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Gluconeogenesi
Pertanto, una volta attivato questo processo, che viene chiamato gluconeogenesi, cioè formazione ex-novo di glucosio, comincia anche il consumo dei muscoli e di conseguenza tutti i problemi legati al consumo della massa magra.
Solo con l’inizio della lipolisi (scioglimento del grasso corporeo) si liberano i grassi dalle cellule adipose, attivando la beta-ossidazione nei mitocondri del fegato, che rimpiazzano così, in parte, il glucosio ematico con i corpi chetonici, che hanno un ruolo importantissimo durante il digiuno, soprattutto per nutrire il cervello.
La lipolisi si attiva quando, in mancanza di glucosio, l’insulina si abbassa (questo meccanismo di riduzione dell’insulina è l’elemento vincente della dieta).
Corpi Chetonici
I corpi chetonici si formano nei mitocondri del fegato, a partire dall’AcetilCoA, prodotto dalla beta-ossidazione, attivata con la lipolisi, per un processo di condensazione.
Dal fegato, ove sono prodotti, vengono poi inviati al resto del corpo, innanzitutto al cervello, ai muscoli, ecc.
Significativamente ne viene prodotta una quantità di circa 150 gr. al giorno, la stessa quantità di glucosio che serve al cervello, in condizioni normali.
La formazione di corpi chetonici assume un aspetto altamente positivo, infatti, diventano la principale fonte di energia per il cervello e gli consentono di funzionare bene, anzi meglio, anche quando il glucosio non è più disponibile.
I corpi chetonici consentono all’organismo di adattarsi perfettamente alla restrizione calorica.
Essi hanno un effetto anoressizzante ed euforizzante.
Ecco spiegato perché in molti casi chi digiuna non ha fama ed è ottimista.
Ora cerchiamo di capire quali affinità abbia il digiuno con integrazione proteica con il digiuno assoluto e qual è il modo per evitare il consumo della massa magra.
Nel digiuno con integrazione proteica si ha, come nel digiuno assoluto, la diminuzione del glucosio nel sangue e di conseguenza un’attivazione del consumo dei grassi presenti nelle cellule adipose e la produzione di corpi chetonici.
Tuttavia, a differenza del digiuno assoluto, nel digiuno con integrazione proteica viene bloccato il consumo di massa magra con la somministrazione controllata e personalizzata di adeguate quantità di proteine ad alto valore biologico derivate dal latte (ChetoProteina).
Queste sono in grado di compensare quegli aminoacidi che l’organismo andrebbe a prendersi dai muscoli per trasformarli in glucosio.
Stadi della dieta
Dal punto di vista fisiopatologico, possiamo suddividere la dieta in due stadi, dal primo al terzo giorno e dopo il terzo giorno.
Nel primo stadio, il cervello utilizza il glucosio disponibile. Nel frattempo, è attivata la neoglucogenesi.
E’ comunque molto importante far capire ai pazienti che i primi due giorni sono quelli più duri, perché pur introitando le proteine previste, l’abbassamento progressivo del glucosio crea le stesse sensazioni presenti nel digiuno (ipoglicemia).
Non essendosi ancora formati i corpi chetonici, non c’è ancora la possibilità da parte del cervello di adattarsi a questa nuova situazione.
In ogni caso, la sensazione che si prova in questi primi due giorni è molto soggettiva.
Tuttavia, quando il paziente è informato della situazione ed è ben motivato ad affrontarla, tutto diventa più facile.
La sua cooperazione è comunque indispensabile per la buona riuscita della dieta.
Infatti, è una dieta particolare che non ha nulla a che fare con le calorie, ma solo con l’eliminazione dei carboidrati raffinati.
Perchè eliminare i carboidrati raffinati
In realtà, non eliminare i carboidrati potrebbe non abbassare il muro dell’insulinoresistenza e far intaccare i muscoli, anziché bruciare il proprio grasso corporeo.
Inoltre, introducendo carboidrati si può innalzare la glicemia, uscendo dall’ipoglicemia e dalla chetosi, allungando il raggiungimento degli obiettivi.
Solo il mantenimento della costante chetogenesi attiva la lipolisi e quindi tutto il meccanismo su cui si basa la dieta.
Il secondo stadio della dieta comincia dal terzo giorno in poi, quarantotto o settantadue ore dopo l’inizio.
Questa fase è quella che dà le maggiori soddisfazioni. In questa fase, si attiva, infatti, la lipolisi ed il cervello inizia ad utilizzare i corpi chetonici come fonte energetica.
La neoglucogenesi aminoacidica vede il bilancio proteico in pareggio, perché compensato dall’alimentazione, a base di proteine, che viene fornita.
In più comincia a farsi sentire l’effetto anoressizzante e quello euforizzante dei corpi chetonici.
L’introduzione delle proteine è fondamentale non solo per la conservazione della massa magra, ma anche per il buon funzionamento dell’apparato immunitario e dell’apparato sessuale.
Per avere i massimi benefici da un digiuno con integrazione proteica è consigliato assumere la ChetoProteina Bernardis, un integratore proteico ideale per mantenere lo stato di Chetosi.
La grande novità di questa dieta è inoltre quella di poter agire sulle adiposità localizzate, in particolare, su quelle di tipo ginoide, portando al riequilibrio della silhouette che è il principale problema di molte donne.
Liposuzione medica
Per questo, alcuni la chiamano liposuzione medica.
Sappiamo, infatti, che il tessuto adiposo non è un tessuto inerte.
In esso si svolgono numerosi processi biochimici di sintesi e di catabolismo sotto l’influenza sia degli ormoni estrogeni che del GH, l’ormone della crescita.
Sappiamo inoltre che la diversa disposizione del tessuto adiposo nell’uomo e nella donna è un carattere sessuale secondario legato proprio all’influenza degli ormoni sessuali.
GH ormone della crescita e non solo
Ma, mentre gli ormoni sessuali, femminili in particolare, assieme all’insulina influenzano la sintesi del tessuto adiposo, il GH l’inibisce, come è stato anche dimostrato recentemente a livello genetico.
Vi è quindi un equilibrio opposto di sintesi e di lisi tra questi ormoni ed il GH.
Aumentare pertanto il GH nelle donne, significa poter ottenere dei risultati di lipolisi anche localizzata.
Negli adolescenti favorisce la crescita. Il GH è anche considerato l’ormone anti-invecchiamento.
Inoltre, grazie alla dieta chetogenica proteica o meglio il digiuno con integrazione proteica, si cura il Diabete alimentare, la pressione alta, il colesterolo ed i trigliceridi, diminuisce il peso corporeo, grazie al cambiamento della composizione corporea, migliora l’efficienza cardiovascolare, sessuale ed intellettuale.
Questo regime dietetico (digiuno con integrazione proteica) è consigliato in caso di emicrania anche a grappolo, di epilessia, di malattie neuro-degenerative e per migliorare le performance atletiche.
N.B. Per accelerare il raggiungimento del mirabile stato di CHETOSI (macchina brucia-grasso) si consiglia di assumere l’ALA (Acido Alfa-Lipoico), che favorisce l’abbassamento della Glicemia, condizione indispensabile per ridurre l’Iperinsulinemia, che mantiene l’InsulinoResistenza ed impedisce la Lipolisi, primo passo verso la CHETOSI.
Per cui, assumendo, almeno, una compressa da 600mg di ALA si abbassa rapidamente la glicemia, senza dover attendere i tempi del digiuno con integrazione proteica.
Tutto ciò si traduce in un più rapido calo della massa grassa, a favore della massa magra, che viene nutrita dall’acido alfa-lipoico
P.S. altro integratore anti-obesigeno da abbinare all’ALA è il CLA (Acido Linoleico Coniugato).