Microbiota nasale, polmonare ed intestinale : quali similitudini?
Il microbiota nasale, polmonare ed intestinale sono strettamente correlati fra di loro.
Questo apre ampie possibilità di studio soprattutto con l’obiettivo di conoscere a fondo il microbiota polmonare.
E’ caratterizzato dalla prevalenza di batteri, normalmente presenti nel cavo orale.
Essi sono lo Streptococco, Prevotella, Veillonella e Fusobatterio.
Sono associati ad un aumentato rilascio dei marker dell’infiammazione.
Il polmone profondo non è sterile e si è cominciato a studiarlo.
Però, si incontra una difficoltà, studiando il microbiota polmonare.
La difficoltà è nella sua possibile correlazione e contaminazione con il microbiota nasale, orofaringeo e gastrointestinale.
Tra di loro è stata dimostrata una comunicazione molto stretta, per via ematica, linfatica e nervosa, soprattutto, tra il microbiota intestinale e quello polmonare.
Il microbioma nasale è importante, in quanto la parte anteriore di ciascuna cavità nasale (vestibolo) rappresenta una nicchia microbica rivestita da epitelio cheratinizzato in stretta vicinanza con la rinofaringe e con la pelle del volto.
La porzione posteriore presenta un epitelio pseudo-stratificato che condivide molte delle sue caratteristiche con l’epitelio delle vie respiratorie inferiori.
Studiare il microbiota nasale per conoscere quello polmonare
Per cui studiando il microbiota nasale profondo ci si avvicina alle caratteristiche di quello polmonare polmonare
Come zona di confine tra l’ambiente esterno e la mucosa respiratoria, la cavità nasale è esposta a tossine, particolato atmosferico e microbi.
I cambiamenti del microbiota nasale sono associati ad un aumento dello stato infiammatorio dell’ospite.
Ad esempio, il rischio di rino-sinusiti croniche aumentano quando il microbiota nasale viene colonizzato da Moraxella catarrhalis, Corynebacterium pseudodiphtheriticum, Streptococcus agalactiae e Streptococcus pneumoniae.
MICROBIOTA
Nei bambini, la composizione del microbiota a livello del rinofaringe è associata ad una maggiore suscettibilità alle infezioni del tratto respiratorio.
Infine, i meccanismi di difesa contro l’infezione da virus influenzale migliorano se si colonizza la cavità nasale di soggetti sani con Staphylococcus aureus.
Esiste, dunque, una forte correlazione tra lo stato di salute del microbiota nasale e lo stato immunologico dell’ospite.
Importante è la variabilità del microbiota nasale. Infatti maggiore è il numero di specie che lo compongono e maggiore è la competizione fra le diverse specie.
A condizionare la variabilità del microbiota nasale contribuiscono anche alcuni fattori propri dell’ospite.
Tra questi vanno citati i fattori genetici ed alcuni fattori immunitari, come enzimi antimicrobici.
Per migliorare il microbiota delle nostre mucose (orale, nasale, vaginale, ecc), consigliamo i nostri Probiotici, con cinque specie batteriche, tra cui il Lattobacillo Salivare e l’Enterococco faecium.