La virilità maschile e la disfunzione erettile. Impotenza
Il benessere del corpo di un uomo ruota, per diversi motivi e aspetti, intorno alla sfera sessuale.
Se questa viene intaccata, la soluzione non riguarda unicamente problemi legati alla disfunzione erettile (DE).
In gioco può esserci un’altra componente importante, quale il desiderio sessuale, soprattutto collegato ai livelli di testosterone nel sangue, oltre la ridotta virilità maschile e la disfunzione erettile.
Se il nostro nido della passione diventa luogo di drammi e non più di piaceri, forse non è solo con una terapia per la disfunzione erettile, che si risolve la situazione.
Prima di ostinarsi con Viagra e simili, potrebbe essere utile guardare più a monte, per verificare se la causa dell’improvviso, ma crescente disagio, non sia, principalmente, la carenza di testosterone che non sapevate di avere.
Testosterone ormone della libido e del desiderio
Il testosterone infatti, ha una funzione ben precisa per quanto riguarda la sfera sessuale: sincronizza il desiderio (la libido) con l’atto vero e proprio, soprattutto, regolando l’erezione dall’inizio alla fine.
Poiché l’azione dei farmaci per la disfunzione erettile (DE) è subordinata alla stimolazione e all’eccitazione sessuale, il loro mancato effetto potrebbe essere legato soprattutto al calo del desiderio, direttamente causato dalla diminuzione dei livelli di testosterone nel sangue.
Auricoloterapia un aiuto “naturale”
L’intervento auricoloterapico è in grado di agire a vari livelli:
1) psicologico, liberando tensioni emotive che impediscono il normale funzionamento dell’apparato urogenitale;
2) strutturale, come una sorta di effetto viagra aumentando il circolo nell’area pelvica;
3) inoltre, favorisce l’azione chimico-metabolica tramite una dieta povera di Carboidrati ad alto IG, che evitando l’eccessiva produzione di insulina riduce la produzione dell’ormone contro-insulare: il cortisolo, che è un antagonista recettoriale del testosterone vero e proprio ormone della virilità.
Adrenalina e insulina antagonisti funzionali
Addirittura, in alcuni soggetti, in risposta all’eccesso di insulina ed alla consequenziale ipoglicemia si ha la secrezione di adrenalina, vero nemico dell’erezione.
La ricerca applicata ha permesso l’identificazione di quelli che vengono definiti i fattori di rischio-impotenza: il fumo, l’alcolismo, l’uso di alcuni farmaci, alcune malattie croniche come il diabete o l’insufficienza renale, interventi chirurgici particolarmente demolitivi sul piccolo bacino, etc.
Altri “nemici” funzionali
Questo ci fa comprendere come alla base di una disfunzione erettile ci sia un’importante componente metabolica e/o strutturale e/o psicoemozionale.
Problema della terza età
Inoltre, l’aumento della vita media, ha fatto sì che il desiderio di vivere una sessualità integra si protragga anche nella cosiddetta terza età.
Per questo, alcune patologie tipiche dell’invecchiamento (aterosclerosi, deficit ormonali, etc.) possono divenire fattori di rischio per la funzione sessuale maschile.
Impotenza
L’impotenza, intesa come “incapacità dell’uomo nel raggiungere e mantenere l’erezione, al fine di iniziare e portare a termine con soddisfazione il rapporto sessuale”, è il sintomo di una alterazione organica o di natura psicologica del meccanismo erettivo.
Colpisce circa l’8-10 % della popolazione maschile tra i 18 e i 60 anni ed è un sintomo sempre risolvibile alle soglie del terzo millennio.
Come curare la disfunzione erettile
Iniziare una terapia per contrastare la disfunzione erettile prevede l’eliminazione di tutti i fattori che aumentano tale disfunzione.
Il fumo è un fattore di rischio nell’impotenza, infatti in oltre il 40% dei fumatori si ha infatti una riduzione della velocità del flusso ematico nelle arterie che irrorano i corpi cavernosi del pene.
Tale riduzione di flusso potrebbe, nei casi più gravi, essere così marcata da mandare in tilt il meccanismo erettivo.
L’alcol ha un effetto disinibente e socializzante, ma in realtà deprimente sulla funzione sessuale.
Alcuni farmaci impiegati per la cura di alcune malattie possono, talvolta, riportare tra gli effetti collaterali l’impotenza.
Gli anti-ipertensivi beta-bloccanti, gli anti H2 (cimetidina e ranitidina) impiegati per la cura dell’ulcera gastrica, la finasteride usata nella terapia dell’adenoma prostatico, i tranquillanti minori, gli anti-epilettici, alcuni antidepressivi, sono tra i più noti appartenenti a questo gruppo.
Malattie croniche: diabete ed insufficienza renale
Tra le malattie croniche predisponenti all’impotenza vanno ricordate il diabete e l’insufficienza renale.
I pazienti diabetici, infatti, specie se ammalati da più di 10 anni e insulino-dipendenti, vanno incontro ad impotenza nel 50% dei casi.
Le cause vanno ricercate nelle alterazioni nervose periferiche e vascolari che caratterizzano le complicanze dei diabetici di lunga data.
L’insufficienza renale è causa di una condizione definita “uremia cronica”.
L’impotenza da uremia cronica ritrova la sua causa in una molteplicità di fattori: dal calo degli ormoni androgenici circolanti ad una aterosclerosi precoce che provoca un ipo-afflusso sanguigno ai corpi cavernosi.
Il deficit di zinco e l’intossicazione da alluminio sono valide concause di impotenza nei dializzati.
Inoltre, malattie croniche debilitanti possono indurre stati depressivi che generano scarse prestazioni sessuali.
Inoltre, l’allungamento della vita media e il superamento dei tabù sessuali ha innalzato il livello di età attiva sessuale, specialmente fra gli ultrasettantenni che spesso scelgono partner giovani.
Oltre il 50% degli uomini, oltre i 75 anni, è però affetto da una spesso insopportabile impotenza.
Invecchiamento
Molte delle patologie che accompagnano un invecchiamento fisiologico possono essere causa di una sensibile riduzione della potenza sessuale nel maschio: un ruolo rilevante hanno sia l’insufficienza arteriosa peniena legata a fenomeni aterosclerotici che modificazioni microstrutturali del tessuto erettivo.
Inoltre, l’anziano, fa spesso uso, per la cura di malattie concomitanti, di alcuni di quei farmaci che presentano tra gli effetti collaterali una depressione sia della libido che della potenza erettiva.
Diagnostica
Oggi, la diagnostica dell’impotenza permette di distinguere un caso di impotenza psicogenica da uno di natura organica, mediante la rigidometria notturna con Rigiscan, basato sulle erezioni notturne durante il sonno.
Da questi studi, è emerso come nei soggetti affetti da impotenza psicogenica si abbia un significativo decremento della velocità di circolazione sanguigna nelle arterie principali del pene.
Lo stress produce una forte reazione emozionale in grado di stimolare la produzione di adrenalina e inibire la circolazione sanguigna.
Considerazioni
Senza indagare con altri esami è ovvio che si può migliorare l’efficienza sessuale di un uomo, se il problema non è divenuto irreversibile, grazie ad un’azione mirata a migliorare la vascolarizzazione dell’area pelvica.
Si agirà eliminando lo stress, e le abitudini viziate (fumo, alcool, droghe).
Inoltre, è importantissimo correggere l’alimentazione migliorando il metabolismo e favorendo la produzione di energia chimico-metabolica accompagnata da perdita di peso.
Tutte queste azioni otterranno in tempi più o meno brevi un miglioramento dell’efficienza sessuale di un uomo in cui il problema non sia ormai irreversibile, ridonandogli una normale vita sessuale.
L’esercizio mantiene giovani ed efficienti
Ricordiamo che una buona e regolare sessualità non solo migliora il tono dell’umore, ma , soprattutto, previene l’insorgenza di patologie cardiovascolari e tumorali.
Integrare
Un’integrazione alimentare migliora la propria efficienza sessuale.
Integratori consigliati sono: l’Acido Alfa-Lipoico (ALA).
Omega 3 per migliorare la circolazione sanguigna e contrastare il formarsi di placche aterosclerotiche
MultiVitaminico MultiMinerale per non avere carenze in vitamine e sali minerali, in particolare vitamina c e Zinco
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