Acido ascorbico – Vitamina C e Sistema Immunitario TH1 azione antivirale Covid 19 da coronavirus
Elenco argomenti esposti: Considerazioni preliminari, Biochimica della vitamina C, Vitamina C negli alimenti e necessità di integrare ….
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Seguiranno i capitoli SUCCESSIVI
P r e m e s s a
Questa raccolta informativa scaturisce dal desiderio di divulgare alcune nozioni per raggiungere prevenire e raggiungere ottima salute.
Nozioni che in parte provengono dall’insieme di studi e approfondimenti, dall’altro, dall’esigenza clinica mirata sia a soddisfare la corretta integrazione, quanto a contrastare lo stress ossidativo e realizzare prevenzioni contro affezioni con morbilità e mortalità aumentate, soprattutto nei soggetti già affetti da comorbilità.
L’informativa non è concisa ma estesa, ed è presente dunque al riguardo un elenco argomenti che permette di selezionare quello che può trarre individualmente più interesse.
Occorre comunque tener presente che l’insieme dell’argomentazione costituisce nella sua forma complessiva un messaggio, dettato anche dal contestuale periodo che ha colto tutta la classe medica oltre che la popolazione impreparata a questa nuova epidemia prevedibile, ma non auspicabile: la covid-19.
Un’attenzione particolare verrà anche data in merito al rapporto che intercorre, fra stress ossidativo e prevenzione dei tumori, ove la vitamina C costituisce un possibile baluardo facilmente fruibile.
Saranno necessari alcuni riferimenti storici come necessarie considerazioni biochimiche, che limiteremo al massimo per dare maggior spazio a ciò che è più pertinente riguardo alle finalità della presente nota.
Vitamina C
L’acido ascorbico, comunemente conosciuto come vitamina C, già presente in Natura, per noi rappresenta l’unica vitamina essenziale fra le idrosolubili, che necessita di essere assunta da fonti esogene per evitare i fenomeni carenziali.
Inoltre, il rapporto fra vitamina C e le dinamiche del virus Covid 19, sono relative alla fisiologia del sistema immunitario, in cui la vitamina C sembra avere un ruolo cardine, complementare, e risolutivo nei confronti dell’attivazione delle difese immunitarie stesse nella maniera dovuta, come risoluzione al problema.
Fra i riferimenti bibliografici, citiamo una recente pubblicazione sulla biochimica della vitamina C: “L’indispensabile vitamina C”, Istituto Riza. Altri come ildr. Domenico Mastrangelo, descrive il rapporto fra la vitamina C e il cancro e come curarsi, riducendo lo stress ossidativo .
Vitamina C e sistema immunitario
Inoltre, una completa e approfondita descrizione riguardante le dinamiche di funzionamento del sistema immunitario, nonché la spiegazione degli effetti biochimici della vitamina C, come elemento risolutivo nei confronti degli attacchi virali.
Parlare di vitamina C e alla prevenzione di affezioni virali e tumorali, e non solo, richiede la comprensione della seguente massima “il cervello è come un paracadute: funziona solo se lo apri“.
Questa è un po’ la filosofia, che anima tutta la presente nota informativa e divulgativa.
1 – Considerazioni preliminari
In accordo con Ippocrate:
Fa che il Cibo sia la Tua Medicina e che la Medicina sia il Tuo Cibo.
Oggi, la funzione del Cibo nei processi di guarigione, soprattutto, legati all’infiammazione, allo stress ossidativo e metabolico, coinvolgenti risposte funzionali a carico dei principali apparati: cardiovascolare, gastrointestinale, sistema nervoso, ecc ha assunto notevole significato.
Questo ha aperto la porta ad una nuova e approfondita visione della problematica Alimentazione e/o Nutrizione.
Molte figure professionali, si sovrappongono nello studio della prevenzione e cura, attraverso il cibo dando vita ad una specifica branca: la Nutriceutica. Il nutriente considerato come un Farmaco.
Molti sono, ad oggi, i protocolli di ricerca nel mondo scientifico, da cui traiamo buona parte del nostro lavoro.
Vitamina C e Covid 19
Affronteremo fra l’altro un aspetto completamente nuovo dell’impiego di un integratore o meglio, di un nutriente essenziale quale la Vitamina C, nella nuova e devastante emergenza da corona virus (covid-19), attraverso somministrazione endovena ad alto dosaggio, per far fronte al problema, ottenendo risultati significativi, sul decorso della malattia virale.
Ricordiamo che, già il Dott. Frederick Robert Klenner, nella seconda metà degli anni 40, guarì decine di casi di poliomielite somministrando vitamina C alto dosaggio endovena.
Purtroppo, esistono severe restrizioni imposte dal ministero, riguardo l’impiego di vitamina C, oltre un certo dosaggio, nonché riguardo eventuali applicazioni terapeutiche correlate.
Una nota particolare è dedicata agli effetti descritti della vitamina C sul sistema immunitario.
Riguardo, l’azione del coronavirus che determina differenti risposte nell’ospite legate molto alle naturali e proprie capacità di risposta infiammatoria ed immunologica.
Vitamina C e “fuoco infiammatorio”
Ancora, in accordo con Ippocrate, padre della Medicina, indicheremo l’importanza di una corretta alimentazione, e soprattutto sull’importanza di una corretta integrazione, per ridurre lo stress ossidativo e migliorare la risposta immunitaria, spegnendo il fuoco infiammatorio, vero pericolo nell’evoluzione delle patologie, verso gravi quadri prognostici.
L’alimentazione gioca un ruolo essenziale nella prevenzione, ricordando che dopo l’acqua i micronutrienti essenziali sono Sali minerali e vitamine, e fra queste ultime la vitamina C è l’unica idrosolubile essenziale.
2 – Biochimica della vitamina C
E’ idrosolubile, con acidità pari a pH 2,5. Chimicamente attiva, è la più instabile tra le vitamine, essendo sensibile alla luce, al calore e all’aria, per cui deve essere conservata al riparo da queste fonti energetiche (luce, calore, ecc).
E’, come già detto essenziale, quindi assimilabile solo da fonti esterne (esogene), ed è indispensabile per la salute del corpo.
Essa interviene in tantissime reazioni biochimiche fondamentali per le principali funzioni dell’organismo.
Il suo vero nome Acido Ascorbico deriva dalla sua scoperta, nel 1921, come elemento indispensabile e fondamentale per l’organismo nel diventare preventivo nei confronti dello scorbuto.
Biochimica essenziale – 1
Per la sua capacità di ossidarsi e ridursi reversibilmente partecipa a tutti i processi di respirazione cellulare, insieme al glutatione, al citocromo C ed agli enzimi flavinici e pirimidinici.
Interviene nel metabolismo intermedio e nello sviluppo e differenziazione dei fibroblasti (odontoblasti, osteoblasti, ecc).
Si ossida in presenza di ossigeno e metalli, e grazie a questa forte azione riducente si ossida ad acido deidroascorbico e acqua ossigenata (H2O2).
Favorisce l’assorbimento del ferro, grazie all’azione riducente del ferro trivalente :
Fe3 + Vit C> Fe2 + Vit C + 2H+
e di metalli come Zinco, Magnesio, Calcio, ecc. Magnesio e Calcio, tutti fortemente coinvolti nel quadro finale evolutivo ingravescente della malattia Covid19, che dalla ARDS porta alla SIRS, e rischio exitus.
La produzione, in presenza di metalli, nel citoplasma cellulare, di acqua ossigenata (perossido di idrogeno), è l’arma citotossica contro le cellule tumorali, debilitandone l’attività enzimatica, così da migliorare il decorso della malattia.
Ora, l’assenza di catalasi, necessaria a disattivare l’acqua ossigenata, nel citoplasma delle cellule tumorali, determina l’effetto citotossico soprattutto sugli enzimi della cellula tumorale.
Molecola redox – 2
La vitamina C è una molecola redox, capace di ossidarsi e ridursi reversibilmente.
La sua struttura molecolare è C6 H8 O6, ovvero 6 atomi di carbonio, 8 di idrogeno e 6 di ossigeno. La sua capacità di trasferire 2 elettroni ne determina le proprietà anti-ossidanti.
Ricordiamo che ossidare significa bruciare.
Quest’azione anti-ossidante si attua contro i radicali liberi, che divoratori di elettroni, ossiderebbero le strutture cellulari (enzimi, membrane, ecc), invece grazie agli elettroni ceduti dalla vitamina C, si stabilizzano, non causando più danni.
Insomma, la vitamina C è come un pompiere che spegne il fuoco amico e nemico.
Questa è una strategia fondamentale contro lo stress ossidativo intra ed extra cellulare che si verifica tanto nell’infiammazione, quanto nei tumori ed, oggi, nella malattia Covid19.
I radicali liberi, essendo divoratori di elettroni, diventano causano danni alle cellule stesse e alle loro membrane. La vitamina C li stabilizza, li spegne, bloccando il loro effetto citotossico.
Questa importante funzione della vitamina C nel combattere lo stress ossidativo ne fa un integratore di primaria importanza.
Inoltre, non si rischia alcun sovradosaggio assumendone quantità notevolmente superiori al V.N.R. (Valore Nutrizionale di Riferimento), in quanto, essendo idrosolubile, viene eliminata attraverso i reni con le urine, entro quattro ore.
Quest’ultima considerazione chiarisce perché è necessaria un’assunzione in dosi multiple giornaliere.
La vitamina C, dopo aver ceduto un elettrone, si trasforma in semideidroascorbico in grado di trasferire, ancora, un altro elettrone, trasformandosi in acido deidroascorbico.
La reazione suddetta è esotermica, ossia produce energia. Successivamente l’acido deidroascorbico viene ritrasformato nell’originale Acido Ascorbico, vitamina C grazie all’enzima deidroascorbato reduttasi.
3 – Vitamina C negli alimenti e necessità di integrare
La domanda, ora, potrebbe essere : Perché è importante integrare vitamina C?
Pur essendo, normalmente presente in Natura nell’ordine di milligrammi in molti alimenti, è corretto integrarla per ottenere tutti i benefici in termini di mantenimento dello stato di salute, ma integrare previene l’insorgenza delle malattie e, soprattutto, combatte lo stress ossidativo.
Stress ossidativo
Ricordiamo che, l’ipertensione arteriosa è il più importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, come: infarto del miocardio, scompenso cardiaco, insufficienza renale e vasculopatie periferiche.
Lo stress ossidativo, dovuto all’aumentata produzione delle specie reattive all’ossigeno (ROS), svolge un importante ruolo fisiopatologico nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa e delle sue complicanze a lungo termine, quali il rimodellamento cardiovascolare e l’aterosclerosi (Touyz RM et al, 2004).
Vari fattori di rischio (fumo, diabete, aumento di LDL, oltre che ipertensione) portano ad un aumento dello stato redox, determinando disfunzione endoteliale, aumento dell’espressione di geni pro-infiammatori redox sensibili ed attivazione delle cellule muscolari lisce (Luft FC, 2001).
Stress ossidativo e disfunzione endoteliale
Lo stress ossidativo, è considerato uno dei meccanismi patogenetici fondamentali della disfunzione endoteliale.
Per disfunzione endoteliale si intende un quadro molecolare e biochimico complesso che comprende infiammazione, proliferazione, anormalità strutturali e funzionali dei vasi che induce processi di remodelling cardiovascolare ed aterogenesi (arteriosclerosi).
La vitamina C, pur essendo indispensabile per la nostra salute, l’organismo non è più in grado di produrla, autonomamente, al contrario, di altre specie animali, mammiferi, rettili e anfibi, in cui viene normalmente sintetizzata a livello di fegato e reni.
Nell’essere umano, per questo è divenuta essenziale, ossia è necessario introdurla dall’esterno con gli alimenti.
Prima di capire il perché ciò sia accaduto, facciamo un po’ di storia della vitamina C.
Storia
Il nome di acido ascorbico le deriva dal fatto che cura lo scorbuto.
Questo era noto in Grecia, attorno al V secolo a.C. e descritto da Ippocrate.
Lo scorbuto è una malattia da carenza alimentare di vitamina C diffusa principalmente tra i marinai, durante i lunghi viaggi in mare, per mancanza di frutta e cibi freschi.
Soltanto nel XVI secolo, J. Lind intuì l’importanza della vitamina C nell’ordine di milligrammi, per contrastare l’insorgenza dello scorbuto.
Solo nel 1934, si arrivò asintetizzare la vitamina C, e a diffonderne l’uso. Nel 1937,si definì struttura molecolare C6 H8 O6.
Nel 1943, F. Klenner, medico, iniziò a somministrare dosi elevate (decine di grammi) giornalmente, in pazienti affetti da infezioni virali.
Questo permise la guarigione di ben 41 casi di poliomielite virale, impiegando, come terapia dosi massicce di vitamina C, osservando quali fossero i dosaggi e il metodo di somministrazione ideale, tra orale, intravenoso o intramuscolare.
L. Pauling e Medicina Ortomolecolare
Nel 1954, L. Pauling, premio Nobel per la Chimica, fondò la Medicina Ortomolecolare, basata sull’importanza dei micronutrienti per il benessere fisico.
La Medicina Ortomolecolare impiega alte dosi di micronutrienti, tra cui la somministrazione di ingenti dosi di Vitamina C, nell’ordine di grammi giornalmente, e non milligrammi, in risposta solo alla necessità di soddisfare il V.N.R. dei vari nutrienti.
Nel 1955, J.J. Burns, scoprì le cause per cui questa molecola non viene più sintetizzata dall’uomo. Si tratterebbe di un difetto genetico, a seguito del quale è venuto a mancare l’enzima l-gulonolattone ossidasi, una flavoproteina mitocondriale, che isomerizza spontaneamente L-ascorbato.
L’ingegnere chimico, Stone, fu il primo ad utilizzare l’acido ascorbico nell’industria alimentare, scoprendo di poter usare l’ascorbato, abbreviazione di acido ascorbico, per mantenere freschi i prodotti alimentari più a lungo, limitando gli effetti dell’esposizione all’aria e all’ossidazione.
Ipotizzò, che gli esseri umani richiedano quantità molto maggiori di vitamina C per una salute ottimale, più di quanto sia necessario per prevenire lo scorbuto.
Vitamina e Integrazione e Salute
Quindi, non si tratterebbe più di una vitamina necessaria solo a dosi bassissime, ma, al contrario, da integrare per garantire il miglior stato di salute possibile, soprattutto quando ci esponiamo a rischi infettivi virali o allo stress ossidativo endogeno, causa di tumori e malattie cardiovascolari.
Una realtà paradossale
Tuttavia, oggi, la vitamina C, pur essendo una delle sostanze più studiate, in ambito medico, contando oltre 50.000 articoli pubblicati, non riesce ad affermarsi come principio integrativo, utilizzabile in ambito clinico, a scopo preventivo e/o terapeutico, in modo determinante.
Essa riemerge come fattore significativo nelle influenze stagionali, e nelle maggiori richieste funzionali dell’organismo.
Eppure, siamo difronte ad una molecola priva di effetti collaterali e/o secondari.
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